Cosa vedere a Londra in 2 giorni: l’itinerario completo

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Londra è un’entità complessa, un mosaico pulsante di storia, cultura e innovazione che si estende su una superficie quasi sconfinata. È un palcoscenico globale dove le vestigia di un impero convivono con le avanguardie più audaci, dove la tradizione monarchica sfila accanto alle culture alternative più ribelli. Affrontare la sfida di catturare l’anima di una tale metropoli in sole 48 ore può apparire, a prima vista, un’ambizione quasi folle, un compito destinato a una superficiale raccolta di istantanee. È possibile, tuttavia, con un approccio strategico e una mente aperta, tessere un percorso che, pur nella sua brevità, permetta di entrare in profonda connessione con le diverse anime della capitale britannica.

Questo articolo si propone di andare oltre un semplice elenco di luoghi, offrendo una guida eccezionalmente dettagliata, un’immersione in un itinerario di due giorni pensato per sfruttare al meglio ogni singolo istante. Non ci limiteremo a indicare una direzione, ma ci fermeremo a lungo su ogni tappa, sviscerandone la storia, analizzandone l’architettura, raccontandone gli aneddoti e descrivendo minuziosamente le sensazioni che essa evoca.
Questa guida è la risposta definitiva e quasi smisurata alla domanda “cosa vedere a Londra in 2 giorni?”, pensata non solo per il viaggiatore frettoloso, ma per il curioso insaziabile che desidera, anche in un tempo limitato, comprendere tutto ciò che si cela dietro la magnificenza di ciò che osserva. Preparatevi a un’avventura densa e ricca, un’odissea urbana che vi lascerà un bagaglio di conoscenze e ricordi ben più pesante della vostra valigia.

Giorno 1: Un’Immersione nel cuore del potere, della cultura e della storia fluviale

La nostra prima giornata londinese è concepita come un grande atto unico che si svolge sul palcoscenico più prestigioso della città: quello che da Buckingham Palace, attraverso il cuore politico di Westminster, approda sulla riva sud del Tamigi, la vibrante South Bank. È un percorso che ci porterà a dialogare con il potere monarchico, a interrogarci sulla democrazia britannica e, infine, a celebrare la cultura in tutte le sue forme, dalla pittura moderna al teatro elisabettiano, fino all’arte culinaria globale.

Mattina: Buckingham Palace e la Cerimonia Reale

Il nostro itinerario non può che prendere il via dal simbolo per eccellenza della monarchia britannica, un edificio che è al contempo residenza ufficiale del sovrano, sede amministrativa della Corona e una delle attrazioni turistiche più famose del mondo: Buckingham Palace.

Introduzione e Significato Simbolico

Arrivare di fronte ai suoi cancelli dorati, sormontati dallo stemma reale, significa trovarsi al cospetto di un’istituzione che ha plasmato la storia non solo del Regno Unito, ma del mondo intero. Il palazzo, con la sua imponente facciata in pietra di Portland, non è semplicemente un edificio, è il punto focale della nazione durante le celebrazioni, i lutti e gli eventi di importanza storica. La presenza o l’assenza del Royal Standard, la bandiera reale, che sventola sul tetto indica se il monarca è in residenza, un dettaglio che trasforma un monumento statico in un luogo vivo e pulsante. L’ampio piazzale antistante, dominato dal Victoria Memorial – un monumentale tributo marmoreo e bronzeo alla Regina Vittoria – funge da proscenio per la grande cerimonia che attira qui ogni giorno migliaia di persone.

Storia Approfondita del Palazzo

Buckingham Palace

La storia di Buckingham Palace è una narrazione di trasformazione e ascesa. Il sito era in origine una piantagione di gelsi per l’allevamento dei bachi da seta, voluta da Re Giacomo I. La prima residenza significativa fu la Buckingham House, costruita nel 1703 per il Duca di Buckingham. Fu solo nel 1761 che la casa entrò a far parte del patrimonio reale, quando Re Giorgio III la acquistò come residenza privata per sua moglie, la Regina Carlotta, dandole il nome di “The Queen’s House”. Fu qui che nacquero 14 dei loro 15 figli. Tuttavia, la trasformazione in vero e proprio palazzo reale avvenne sotto il regno di suo figlio, Re Giorgio IV, che nel 1820 incaricò l’architetto John Nash di convertire la modesta residenza in una sontuosa dimora. Nash ampliò l’edificio aggiungendo una serie di stanze di rappresentanza e creando un grande arco trionfale, il Marble Arch, come ingresso cerimoniale (successivamente spostato nella sua posizione attuale all’angolo di Hyde Park). I costi esorbitanti dei lavori di Nash portarono alla sua destituzione, e il lavoro fu completato da Edward Blore sotto il regno di Re Guglielmo IV. Fu la Regina Vittoria, nel 1837, la prima sovrana a eleggere Buckingham Palace come sua residenza ufficiale. Fu lei a trovare il palazzo inadatto alla vita di corte e familiare, commissionando la costruzione dell’ala est, che chiuse il cortile interno e creò la famosa facciata che oggi conosciamo, completa del balcone centrale da cui la famiglia reale si affaccia durante gli eventi più importanti.

L’architettura di Buckingham Palace è un esempio superbo di neoclassicismo. La facciata principale, ridisegnata da Sir Aston Webb nel 1913, è realizzata in pietra di Portland e conferisce al palazzo un aspetto sobrio e imponente, in linea con l’estetica edoardiana. Lo stile si ispira all’architettura classica greca e romana, caratterizzata da un uso equilibrato di colonne, frontoni e dettagli scultorei. Gli interni, in particolare le State Rooms progettate da Nash, sono invece un trionfo dello sfarzo e della decorazione, con un uso massiccio di scagliola colorata, lapislazzuli blu e rosa, e arredi sontuosi in stile Regency. La Sala da Ballo, la più grande del palazzo, fu aggiunta in epoca vittoriana ed è un esempio della grandiosità richiesta da un impero al suo apogeo. Ogni sala racconta una storia, dalla Sala del Trono, con i suoi archi e le sedie cerimoniali, alla Pinacoteca, che ospita una selezione di capolavori della Royal Collection.

Il Cambio della Guardia

Il Cambio della Guardia (Changing of the Guard) è molto più di una parata turistica, è una cerimonia militare formale in cui il gruppo di soldati che monta la guardia al palazzo, noto come “The Queen’s Guard”, viene sostituito da un nuovo gruppo di soldati. La cerimonia, che dura circa 45 minuti, è un tripudio di precisione, musica e colori. I soldati, con le loro iconiche uniformi rosse (o grigie in inverno) e i colbacchi di pelo d’orso (bearskin hats), appartengono a reggimenti di fanteria della Household Division. La cerimonia è accompagnata da una banda militare che suona non solo marce tradizionali, ma spesso anche arrangiamenti di musica pop contemporanea, un tocco di modernità che sorprende e diverte. Per assistervi al meglio, è fondamentale arrivare con largo anticipo e posizionarsi strategicamente vicino ai cancelli o sul Victoria Memorial. L’intera cerimonia è un’espressione tangibile della continuità della tradizione britannica.

La Passeggiata Reale: St. James’s Park

Lasciatoci alle spalle lo sfarzo di Buckingham Palace, ci immergiamo nella quiete di St. James’s Park. Questo non è un semplice parco, ma il più antico dei Parchi Reali di Londra e un capolavoro di progettazione paesaggistica.

Storia e Progettazione del Parco

Il parco ha una storia affascinante. In origine era un terreno paludoso, bonificato da Enrico VIII e trasformato in una riserva di caccia per cervi. Fu Re Giacomo I a introdurvi una collezione di animali esotici, tra cui coccodrilli e un elefante, e a piantarvi la famosa piantagione di gelsi. La sua trasformazione in un parco formale avvenne sotto il regno di Carlo II, che, ispirato dai giardini di Versailles, incaricò l’architetto paesaggista francese André Mollet di progettarlo in uno stile classico, con un lungo canale centrale. L’aspetto attuale, più naturale e romantico, è dovuto a John Nash, lo stesso architetto di Buckingham Palace, che nel XIX secolo ridisegnò il canale trasformandolo in un lago sinuoso e sostituì i viali rettilinei con sentieri serpeggianti, creando un paesaggio pittoresco che ancora oggi incanta i visitatori.

L’Esperienza della Passeggiata

Camminare attraverso St. James’s Park è un’esperienza sensoriale. I sentieri sono fiancheggiati da platani maestosi e aiuole fiorite la cui composizione cambia a ogni stagione. Il lago è il cuore del parco, abitato da una sorprendente varietà di uccelli acquatici. I pellicani, introdotti per la prima volta come dono dell’ambasciatore russo a Carlo II nel 1664, sono ancora oggi una delle attrazioni principali, e vederli durante l’orario del pasto è un piccolo spettacolo. Il Blue Bridge, il ponte che attraversa il lago, offre una delle viste più iconiche e fotografate di Londra: da un lato, la facciata bianca di Buckingham Palace incorniciata dagli alberi; dall’altro, la sagoma del London Eye e degli edifici di Whitehall che si stagliano contro il cielo. È una passeggiata che funge da transizione perfetta, allontanandoci dalla monarchia per condurci verso il potere politico.

Westminster: Il Cuore Politico e Spirituale

Westminster

Emergendo dal parco, ci si trova proiettati in Parliament Square, una piazza che è il fulcro della vita pubblica britannica, circondata da edifici che sono pilastri della storia e dell’identità nazionale.

Il Palazzo di Westminster e il Big Ben

Il Palazzo di Westminster, comunemente noto come Houses of Parliament, è la sede delle due camere del Parlamento del Regno Unito: la Camera dei Comuni e la Camera dei Lord. L’edificio che ammiriamo oggi è un capolavoro dello stile neogotico, progettato da Sir Charles Barry e Augustus Pugin dopo che un devastante incendio nel 1834 distrusse la maggior parte del precedente palazzo medievale. L’architettura è un omaggio deliberato al gotico perpendicolare inglese, uno stile scelto per evocare i valori della tradizione, della libertà e della monarchia costituzionale, in contrapposizione al neoclassicismo allora in voga, associato alle rivoluzioni americana e francese. L’edificio è un labirinto di quasi 1.100 stanze, 100 scalinate e 4,8 chilometri di corridoi. La sua sagoma, con le sue guglie e le sue torri, è dominata da due torri principali: la Victoria Tower, più alta e massiccia, che ospita gli archivi parlamentari, e la Elizabeth Tower, universalmente conosciuta come Big Ben. Il nome “Big Ben” si riferisce in realtà alla campana più grande all’interno della torre, il cui suono rintocca le ore con una melodia inconfondibile. La torre stessa è un simbolo di stabilità e democrazia, un punto di riferimento non solo geografico ma anche morale per la nazione.

L’Abbazia di Westminster

Di fronte al Parlamento sorge un edificio la cui importanza storica è forse ancora maggiore: l’Abbazia di Westminster. Non è una semplice chiesa, ma una “Royal Peculiar”, cioè una chiesa soggetta direttamente al sovrano e non a un vescovo. È stata la sede di tutte le incoronazioni sin da quella di Guglielmo il Conquistatore nel 1066 e il luogo di sepoltura di 17 monarchi e di molte delle figure più illustri della storia britannica. La sua architettura è prevalentemente gotica, il risultato di una ricostruzione voluta da Re Enrico III nel XIII secolo per onorare Edoardo il Confessore. L’interno è un tesoro di arte, storia e architettura: la navata, con le sue altissime volte a crociera, ispira un senso di soggezione, la “Poets’ Corner” (l’angolo dei poeti) rende omaggio a giganti della letteratura come Chaucer, Dickens e Kipling, mentre la Coronation Chair, la sedia su cui ogni sovrano britannico viene incoronato, è uno degli artefatti più preziosi e storici del paese. Visitare l’Abbazia significa camminare letteralmente sulla storia, un’esperienza profonda e commovente che costituisce una delle più importanti cose da vedere a Londra in 2 giorni.

Pomeriggio: La South Bank e l’Effervescenza Culturale

Attraversare il Westminster Bridge segna un passaggio non solo fisico, ma anche simbolico. Si lascia la riva del potere istituzionale per approdare sulla South Bank, la riva del popolo, dell’arte e dell’intrattenimento.

Il London Eye: una prospettiva moderna

La prima cosa che cattura lo sguardo è il London Eye. Inaugurata per celebrare il nuovo millennio, questa gigantesca ruota panoramica è diventata in breve tempo uno dei simboli della Londra moderna. Con le sue 32 capsule di vetro, che rappresentano i 32 quartieri di Londra, offre una vista a 360 gradi sulla città che, in una giornata limpida, può estendersi per 40 chilometri. Il suo lento giro, della durata di circa 30 minuti, permette di apprezzare la complessa topografia della città, di riconoscere i monumenti appena visitati e di avere un’anteprima di quelli che verranno. È un’esperienza che, pur essendo prettamente turistica, fornisce un contesto geografico inestimabile.

Tate Modern

Proseguendo la passeggiata lungo il fiume, si giunge a un edificio imponente che fonde magistralmente archeologia industriale e arte contemporanea: la Tate Modern. La galleria è ospitata all’interno dell’ex Bankside Power Station, una centrale elettrica dismessa. La trasformazione, ad opera degli architetti svizzeri Herzog & De Meuron, è considerata un capolavoro di riqualificazione urbana. Hanno conservato l’anima industriale dell’edificio, in particolare la vastissima Sala delle Turbine (Turbine Hall), uno spazio monumentale che oggi ospita installazioni artistiche su larga scala. La collezione permanente, con accesso gratuito, offre un viaggio completo attraverso l’arte del XX e XXI secolo, con opere di giganti come Picasso, Dalí, Rothko e Warhol. Salire sulla terrazza panoramica del Blavatnik Building, l’ala più recente, offre una vista spettacolare sulla Cattedrale di St. Paul e sul Millennium Bridge.

Shakespeare’s Globe e Borough Market: teatro e gastronomia

Poco distante dalla Tate, si trova una ricostruzione fedele del teatro per cui William Shakespeare scrisse le sue opere più importanti: il Globe. Ricostruito utilizzando materiali e tecniche elisabettiane, con una struttura circolare in legno e un tetto di paglia, il Globe non è solo un museo ma un teatro funzionante, dove assistere a una rappresentazione durante la stagione estiva rappresenta un’esperienza unica ed emozionante. La nostra passeggiata culturale termina in un luogo che celebra l’arte del cibo: il Borough Market. Con una storia che risale a oltre 1000 anni fa, è uno dei mercati alimentari più antichi e famosi di Londra. Le sue navate in ferro battuto ospitano una varietà incredibile di bancarelle che vendono prodotti artigianali di altissima qualità. È il luogo ideale per un pranzo tardivo, dove si può scegliere tra paella spagnola, ostriche fresche, formaggi francesi, curry indiano o un classico “fish and chips” gourmet. L’atmosfera vibrante, i profumi intensi e la qualità dell’offerta lo rendono una tappa irrinunciabile.

Giorno 2: Dai Tesori della Torre ai mercati alternativi e alle luci del West End

La seconda giornata è un viaggio attraverso i contrasti più netti di Londra, un’esplorazione che ci porterà dalla storia più cupa e antica della Torre di Londra all’effervescenza colorata e alternativa dei mercati di Camden, fino all’eleganza bohémien di Notting Hill, per concludere in un tripudio di luci e suoni nel cuore del West End. Questo secondo giorno è la sintesi perfetta di cosa vuol dire scoprire le diverse cose da vedere a Londra in 2 giorni.

Mattina: La Torre di Londra e i Ponti Iconici

Iniziamo dalla fortezza che per secoli è stata il simbolo del potere reale, ma anche del terrore e della prigionia: la Torre di Londra.

La Torre di Londra: Fortezza, Prigione e Scrigno

Ponti Iconici

Fondata da Guglielmo il Conquistatore nel 1066, la Torre di Londra è in realtà un complesso di diversi edifici racchiusi da mura difensive e la sua struttura centrale, la White Tower, è un esempio superbo di architettura normanna. Nel corso dei secoli, la sua funzione è mutata continuamente: è stata una residenza reale, un’armeria, una tesoreria, un serraglio che ospitava animali esotici e, soprattutto, una prigione per nemici dello Stato di alto rango. Tra le sue mura furono imprigionati personaggi come Anna Bolena e Tommaso Moro, e le storie di fantasmi e torture alimentano ancora oggi il suo fascino oscuro. Sebbene una visita completa richieda diverse ore, ammirarla dall’esterno, con i suoi bastioni che si affacciano sul Tamigi e i suoi famosi corvi (la cui leggenda vuole che, se dovessero lasciare la Torre, la monarchia cadrebbe), è sufficiente per percepirne la potenza storica. Qui sono custoditi anche i Gioielli della Corona, una collezione abbagliante di corone, scettri e sfere di valore incalcolabile.

Tower Bridge: L’Ingegneria Vittoriana in Mostra

Accanto alla Torre sorge un altro simbolo inconfondibile: il Tower Bridge. Spesso confuso con il più anonimo London Bridge, questo ponte è un capolavoro dell’ingegneria e dell’architettura vittoriana, completato nel 1894. È un ponte mobile (un ponte levatoio e un ponte sospeso combinati) che permette il passaggio di navi di grandi dimensioni. Le sue due torri neogotiche, collegate da una passerella pedonale superiore, nascondono il complesso meccanismo a vapore (oggi elettrificato) che solleva le due campate. Attraversarlo a piedi è un’esperienza emozionante, che offre viste magnifiche sulla Torre di Londra da un lato e sullo skyline moderno della City dall’altro. Per chi ha tempo, la Tower Bridge Exhibition permette di visitare le sale macchine e di camminare sulla passerella con pavimento in vetro, per una prospettiva da brivido.

St. Paul’s Cathedral e Millennium Bridge: un dialogo tra epoche

Lasciato il Tower Bridge, una passeggiata verso ovest ci conduce alla Cattedrale di St. Paul. La cattedrale che vediamo oggi, con la sua cupola iconica che ha dominato lo skyline di Londra per 300 anni, è il capolavoro di Sir Christopher Wren, costruita dopo che la precedente cattedrale gotica fu distrutta nel Grande Incendio del 1666. La sua cupola è una meraviglia di ingegneria, una struttura a tre gusci che le conferisce stabilità e grandiosità. L’interno è sontuoso, con mosaici, affreschi e la famosa Whispering Gallery (Galleria dei Sussurri), dove una parola sussurrata contro il muro può essere udita chiaramente dal lato opposto. Di fronte alla sua facciata classica si estende il Millennium Bridge, un ponte pedonale in acciaio dal design minimalista e futuristico. Questo ponte, inaugurato nel 2000, crea un asse visivo perfetto tra la Tate Modern a sud e la Cattedrale di St. Paul a nord, unendo simbolicamente il moderno e l’antico, il secolare e il sacro, in uno degli scorci più fotografati della città.

Pomeriggio: i colori e le culture dei mercati

Il pomeriggio è dedicato a un’immersione in due dei quartieri più vivaci e caratteristici di Londra, un’esplosione di colori, suoni e stili di vita alternativi.

Camden Town

Prendendo la metropolitana verso nord, si sbarca in un altro mondo: Camden Town. Questo quartiere è da decenni l’epicentro della cultura alternativa, punk, gotica e rock di Londra. L’esperienza inizia già sulla strada principale, con le facciate dei negozi trasformate in sculture tridimensionali: stivali giganti, draghi, aerei che sembrano schiantarsi contro i muri. Il cuore pulsante è il Camden Market, un vasto complesso di mercati interconnessi. Lo Stables Market, situato in un ex ospedale per cavalli, è un labirinto di bancarelle che vendono abbigliamento vintage, artigianato, mobili e oggetti d’arte. L’area dedicata allo street food è una delle più grandi e variegate della città, un crogiolo di cucine globali dove è possibile assaggiare di tutto. Una passeggiata lungo il Regent’s Canal, che attraversa il quartiere, offre un momento di inaspettata tranquillità, con le sue chiuse e le sue barche colorate.

Notting Hill

Da Camden, ci spostiamo a ovest per un cambio di atmosfera radicale, approdando nell’elegante e romantico quartiere di Notting Hill. Reso celebre in tutto il mondo dall’omonimo film, questo quartiere affascina per le sue strade tranquille e alberate, fiancheggiate da case a schiera vittoriane con le facciate dipinte in tenui colori pastello. Il cuore pulsante è Portobello Road, dove ogni sabato si svolge il mercato di antiquariato più grande del mondo. Ma anche durante la settimana la strada è un susseguirsi di negozi di antiquariato, boutique di moda, caffè accoglienti e gallerie d’arte. Esplorare le stradine laterali, come Lancaster Road o St Luke’s Mews, permette di scoprire angoli ancora più pittoreschi e tranquilli, lontano dalla folla del mercato.

Sera: Il West End e il tripudio di luci

Il nostro intenso itinerario di due giorni si conclude nel quartiere dell’intrattenimento per eccellenza, il West End, dove la città si mostra nel suo aspetto più sfavillante e teatrale.

Piccadilly Circus, Leicester Square e Chinatown

Al calar del sole, ci dirigiamo verso Piccadilly Circus: famosa per i suoi giganteschi schermi pubblicitari digitali e per la statua di Eros al suo centro, è un incrocio trafficato e un punto d’incontro iconico, la versione londinese di Times Square. Da qui, una breve passeggiata ci porta a Leicester Square, il cuore della vita cinematografica londinese, dove si svolgono le prime dei grandi film. A pochi passi di distanza, si entra in un altro mondo varcando i cancelli ornamentali di Chinatown. Le strade si riempiono di lanterne rosse, le insegne sono in caratteri cinesi e l’aria si riempie del profumo di anatra laccata e dim sum. È un’immersione vibrante in una delle più antiche comunità cinesi d’Europa.

Soho: L’Anima della Notte

Il nostro viaggio termina a Soho: un tempo quartiere a luci rosse, oggi è il cuore pulsante e cosmopolita della vita notturna londinese. I suoi vicoli stretti e affollati sono un concentrato di teatri storici, club musicali, pub tradizionali, bar alla moda e ristoranti che offrono ogni tipo di cucina. C’è un’energia elettrizzante, una sensazione di libertà e creatività che pervade ogni angolo. Concludere la serata con una cena in uno dei suoi innumerevoli locali o assistendo a uno dei famosi musical del West End è il modo perfetto per salutare Londra.

Consigli per un’esperienza ottimale

Un itinerario così denso richiede una pianificazione intelligente. L’uso di una carta di credito contactless per i trasporti è essenziale per muoversi agilmente e sfruttare i tetti di spesa giornalieri, le calzature comode sono un obbligo non negoziabile, inoltre, sfruttare le aperture mattutine dei musei e delle attrazioni principali può aiutare a evitare le folle più grandi.
Infine, è importante ricordare che questo percorso è un suggerimento, una tela su cui dipingere la propria personale avventura londinese. La vera magia di un viaggio, anche se breve, sta nel concedersi il lusso di perdersi, di deviare dal percorso per seguire una stradina curiosa o per fermarsi ad ascoltare un musicista di strada.

In conclusione, questo viaggio di due giorni, sebbene incredibilmente intenso, offre una panoramica profonda e sfaccettata di Londra. È un’immersione che tocca tutti i tasti: la storia, l’arte, la cultura, il cibo, la tradizione e l’innovazione. Si torna a casa non solo con le foto dei monumenti, ma con la sensazione di aver compreso, almeno in parte, il complesso e affascinante DNA di una città che non smette mai di reinventarsi, e con la certezza che ogni visita futura svelerà strati sempre nuovi e sorprendenti.

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