Escursioni sull’Etna: cosa vedere, percorsi e consigli utili

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Vuoi fare delle escursioni sull’Etna? L’Etna può essere visitato da più versanti, i due accessi principali sono Rifugio Sapienza, sul versante Sud (Nicolosi) e Piano Provenzana sul versante Nord (Linguaglossa). Entrambi portano alle quote intermedie del vulcano, tra i 1.900 e i 2.100 metri da cui partono sentieri, trekking e tour in 4×4.

Versante Sud

Il versante Sud è quello più frequentato, da qui parte la funivia dell’Etna che porta rapidamente a quota 2.500 metri. Arrivato in cima puoi continuare utilizzando mezzi speciali come le jeep 4×4, fino a 2.750 metri. Questa soluzione è la più comoda  ed è ideale se vuoi goderti il panorama senza affrontare lungi trekking, se viaggi con bambini o se vuoi, semplicemente, fare una visita al vulcano senza doverti stancare troppo. Da questa quota partono anche trekking verso coni avventizi, crateri laterali ed estese colate laviche formatesi negli ultimi decenni.

Versante Nord

Il versante Nord è invece più naturale e meno affollato, Piano Provenzana offre percorsi perfetti per il trekking sull’Etna, con sentieri costruiti sulle colate delle eruzioni del 2002 e 1928. Qui il paesaggio è composto da boschi di pino e betulla che lasciano spazio a distese nere e frastagliate. I trekking sono di solito più lunghi e adatti a chi ama camminare. Una delle escursioni più frequentate è quella verso i Crateri Sartorius, un percorso di media difficoltà che aggira sette piccoli coni perfettamente allineati.

Quando servono le guide alpine?

Dopo la quota 2.900-3-000 metri non è più possibile accedere liberamente, per salire occorre essere accompagnati da guida alpine vulcanologiche autorizzate. Stessa cosa per le escursioni ai crateri sommitali, che in base all’attività vulcano, possono raggiungere anche i 3.300 metri. Sappiamo che l’Etna è uno dei vulcani attivi al mondo e le condizioni possono cambiare in pochissimi minuti. Motivo per il quale le autorità hanno deciso che, dopo una certa altitudine, si può accedere solo con personale specializzato, in grado di gestire variazioni improvvise delle condizioni.

È possibile fare escursioni tutto l‘anno, ma il vulcano cambia tanto da una stagione all’altra. In inverno potrebbe esserci neve, ghiaccio e vento forte; in estate, la cenere vulcano si solleva più facilmente e nelle ore centrali della giornata, il caldo è più intenso. Ad ogni modo, le guide, prima di partire, valutano sempre la situazione del giorno in base a venti, attività dei crateri, visibilità, temperature. Questo permette di scegliere l’itinerario più sicuro e più adatto al gruppo.

Quale escursione scegliere sull’Etna in base a difficoltà e durata?

Per scegliere l’escursione più adatta devi partire dal tuo livello di allenamento e dal tempo che hai a disposizione. Le opzioni sono diverse e non tutte richiedono la stessa preparazione.

  • Le escursioni facili durano dall’una alle due ore e si svolgono tra i 1.900 e i 2.300 metri: qui trovi sentieri molto larghi, dislivello minimo e panorami spettacolari. Sono ideali per famiglie, per chi vuole una gita panoramica e per chi cerca un primo contatto con il vulcano.
  • Le escursioni di difficoltà media durano tra 3 e 5 ore, con dislivelli tra 300 e 500 metri, crateri laterali, valloni lavici, la Valle del Bove e percorsi su sabbia vulcanica. Sono adatte a chi ha un minimo di abitudine al cammino.
  • Le escursioni ai crateri sommitali sono le più impegnative: durano 5–7 ore con dislivelli anche superiori ai 700 metri e richiedono buona resistenza. L’altitudine si fa sentire, il terreno è instabile e spesso il vento è forte. Sono però l’esperienza più suggestiva e quella che permette di vedere da vicino le fumarole e l’attività vulcanica.

I percorsi più belli dell’Etna

Se cerchi una panoramica completa, puoi iniziare dai Monti Silvestri, due crateri laterali facilmente raggiungibili dal Rifugio Sapienza. Offrono un colpo d’occhio perfetto sulla zona sommitale e su antiche colate laviche. È un percorso facile, adatto anche a chi non pratica trekking, la durata è di circa un’ora.

Un’altra zona amatissima è la Valle del Bove, un’enorme depressione generata da crolli e modellata da secoli di eruzioni. L’escursione verso il bordo superiore può partire sia dal versante Sud che dal versante Est. Da Piano del Vescovo, ad esempio, il sentiero porta a un balcone naturale con vista su tutta la valle. È un trekking di difficoltà media, circa 3–4 ore tra andata e ritorno.

Sul versante Nord trovi i Crateri Sartorius, un gruppo di coni piroclastici perfettamente allineati, creati dall’eruzione del 1865. Il percorso dura 2–3 ore, è di difficoltà medio-facile ed è ideale se vuoi combinare boschi, distese laviche e crateri.

Cosa portarti per fare escursioni sull’Etna?

Se vuoi vivere l’esperienza di fare dei percorsi sull’Etna ti consigliamo di portarti dietro questo equipaggiamento:

  • Scarpe da trekking con suola scolpita.
  • Abbigliamento a strati: t-shirt tecnica, pile leggero, giacca antivento.
  • Acqua (1–1,5 litri) anche per percorsi brevi.
  • Occhiali da sole e bandana contro cenere e vento.
  • Crema solare: il sole a 2.500–3.000 m è molto più forte.

Le guide forniscono spesso casco e lampada frontale per la visita alle grotte laviche. In alcuni tour sono inclusi anche giacca antivento e scarponi. La sicurezza dipende molto dalle condizioni del giorno. Se il vento è troppo forte o l’attività vulcanica aumenta, alcuni itinerari possono essere modificati o annullati.

Il consiglio migliore per godersi un’escursione è quello di ascoltare la guida, camminare con calma e goderti il panorama.

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