L’Italia, scrigno di tesori d’arte e di storia, nasconde tra le sue pieghe più remote dei santuari naturali di inaspettata bellezza, luoghi dove il fragore della civiltà lascia spazio al sussurro dell’acqua e al respiro del bosco. Lontano dalle rotte turistiche più celebrate, nella Tuscia Viterbese, si trova uno di questi angoli segreti: un piccolo paradiso che porta un nome tanto inquietante quanto affascinante. Parliamo delle Pozze del Diavolo, una sequenza di piscine naturali e cascate incastonate nel cuore della Riserva Naturale Selva del Lamone. Questo luogo non è una meta da raggiungere in auto, ma una conquista, il premio al termine di un percorso che è esso stesso parte dell’avventura. Per il viaggiatore che desidera un’immersione autentica in una natura selvaggia e rigogliosa, questa destinazione rappresenta una scoperta indimenticabile.
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ToggleTra leggenda e meraviglia della natura
Il nome stesso, “Pozze del Diavolo”, evoca immagini oscure e misteriose. La leggenda popolare, tramandata nei borghi vicini come quello di Farnese, narra che queste cavità nella roccia furono create dal diavolo in persona che, in un impeto di rabbia, avrebbe scagliato il suo tridente o battuto il piede con tale violenza da spaccare la terra, dando origine a queste pozze. È una storia che aggiunge un velo di folclore a un paesaggio già di per sé suggestivo, ma, una volta giunti a destinazione, ogni timore reverenziale lascia il posto allo stupore. In realtà, questo posto è opera di un architetto ben più paziente e armonioso: il fiume Olpeta. Nel corso dei millenni, le sue acque hanno scavato e levigato instancabilmente la roccia vulcanica, modellando una serie di piscine naturali dall’acqua limpida e color smeraldo, collegate tra loro da piccole e vivaci cascate. Il contrasto tra il nome minaccioso e la serena bellezza del luogo è parte integrante del suo fascino unico.
Come raggiungerle
Raggiungere le Pozze del Diavolo è un’esperienza che richiede un minimo di spirito di avventura. Il punto di partenza dell’escursione è il Ponte del Vergo, da cui si imbocca il sentiero numero 103, ben segnalato all’interno della Riserva. Il percorso è classificato come “E” (Escursionistico), quindi tecnicamente non presenta difficoltà insormontabili ed è adatto a chiunque abbia una minima abitudine al cammino. Il sentiero si snoda per circa un’ora all’interno di un ambiente boschivo che in alcuni tratti assume l’aspetto di una vera e propria giungla. Il terreno può risultare umido e scivoloso, specialmente dopo le piogge, ma è l’interazione con il fiume Olpeta a definire il carattere di questa escursione. Il sentiero, infatti, prevede di attraversare il corso d’acqua in più punti. Questi guadi, con l’acqua che arriva alle ginocchia, non sono un ostacolo, ma l’essenza stessa dell’avventura, un modo per entrare in connessione profonda con l’ambiente circostante prima di arrivare alla meta finale, le celebri Cascate del Diavolo.
L’acqua, proveniente direttamente dalla sorgente, è incredibilmente limpida ma anche decisamente fredda, anche in piena estate. Immergersi è un atto di coraggio che ritempra il corpo e lo spirito, un’esperienza tonificante che lava via la fatica del cammino. Le rocce levigate dal fiume offrono comodi punti dove sedersi, prendere il sole e godersi il suono continuo dell’acqua che scorre. È un luogo che invita alla contemplazione, a staccare completamente la spina e a godere di un lusso raro: le Pozze del Diavolo diventano così non solo una meta fisica, ma uno stato dell’anima.
Consigli per un’avventura perfetta
Per godere al meglio di questa esperienza, è fondamentale partire preparati. La scelta dell’equipaggiamento è cruciale: sono indispensabili delle scarpe da trekking robuste, che garantiscano una buona aderenza sui sentieri potenzialmente fangosi. Altrettanto importanti sono delle scarpette da scoglio o dei sandali da trekking da utilizzare per i guadi del fiume; attraversare a piedi nudi è fortemente sconsigliato a causa dei sassi scivolosi. Nello zaino non possono mancare una buona scorta d’acqua, uno spuntino energetico, un costume da bagno e un asciugamano per chi intende sfidare la temperatura dell’acqua. Il periodo migliore per la visita è senza dubbio la tarda primavera o l’estate, quando le temperature più miti rendono più piacevole sia l’escursione sia l’eventuale bagno. L’autunno regala colori spettacolari, ma è bene evitare i giorni successivi a piogge abbondanti, quando il sentiero può diventare impraticabile e il fiume troppo impetuoso.
Le Pozze del Diavolo rappresentano una fuga ideale per chi cerca un contatto autentico e non mediato con la natura e la dimostrazione che l’Italia continua a custodire un’infinità di tesori nascosti, capaci di regalare emozioni pure e avventure alla portata di tutti. Abbandonare per un giorno le comodità e seguire il corso del fiume Olpeta significa riscoprire il piacere di una conquista semplice, la cui ricompensa è un bagno in un piccolo, segreto paradiso terrestre.
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